I fatti di Terzigno per il sottosegretario Mantovano sono eversione. La parola, pesante, mai era stata utilizzata da questo governo per la ‘Ndrangheta, per la Camorra o per Cosa nostra. Eversivi, per il governo, sono i cittadini che difendono quel pezzettino di futuro che ancora pensano di avere: un parco attorno a quel che rimane dell’area vesuviana, la speranza di raggiungere un’età decente, magari di superare anche i sessant’anni di vita, magari di non crepare di tumori o di Camorra. Eversivo è chi si ribella ad un sistema di gestione dei rifiuti degno degli slums africani, distrutti da quegli stessi criminali che oggi puntano – indisturbati – sul sud d’Italia.
Eversiva, in realtà, è la fitta e sottile rete d’interessi criminali che in Italia ha fatto della monnezza uno dei business più ricchi. Un vero e proprio network, capace di gestire con la stessa logistica rifiuti pericolosi e armi. In grado di realizzare in un piccolo fiume della Calabria un sarcofago di cemento armato sotto le acque gelide che scorrono dalla montagna verso il Tirreno, pieno di veleni e scorie industriali. Eversive sono quelle industrie che per accumulare i miliardi di euro non spesi per il corretto trattamento dei rifiuti sono disposte ad affidarsi a massoni, a mediatori senza scrupoli, ai soci d’affari dei peggiori mafiosi. Eversivi sono quei politici che da trentanni sanno e tacciono, coprono, distraggono, depistano e chiudono gli occhi di fronte alla distruzione sistematica del nostro Sud. Eversivo è aver permesso che migliaia di persone si ammalassero di tumori fulminanti, mangiando quei frutti della terra che i nostri padri ci hanno insegnato a coltivare e rispettare. I rifiuti, in Italia, sono la vera eversione.