E se fosse giunta l’ora di chiudere gli stadi?


Gli adesivi con il volto di Anna Frank e la maglietta della Roma

C’è un’immagine che gira tra i tifosi della Lazio legati all’estrema destra. E’ il volto di Anna Frank con la maglietta della Roma, ritratta in un adesivo che gira tra le mani degli Ultras, come mostra la foto scattata nei giorni scorsi. Non un banale fotomontaggio, ma il segno di un profondo, sistematico, brutale antisemitismo, dove la parola “ebreo” è usata come insulto dell’avversario. Storia vecchia nei nostri stadi, che torna con prepotente attualità.
Le tifoserie estreme della capitale sono da anni gestite manu militari dalle organizzazioni neofasciste. Forza Nuova ha il suo gruppo, Casapound i suoi referenti, mentre i gruppi antagonisti dell’estrema destra come “Roma ai romani” pescano a piene mani tra le tifoserie per alimentare la manovalanza. Nelle ronde antimigranti organizzate negli ultimi mesi appaiono sempre più spesso esponenti delle curve degli ultras, vero e proprio brodo di cultura per la destra. E’ un fatto notorio, studiato ampiamente.
Oggi ci sono, però, elementi di gravità e allarme in più, che non possono più essere trascurati. La destra neofascista e neonazista in Europa sta conquistando consenso a ritmi più che preoccupanti. Ungheria, repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia; Germania e Austria, con i partiti di estrema destra – definirli nazionalisti è riduttivo – divenuti forza parlamentare di peso. E, ancora, la Francia, dove il Fronte nazionale è andato al ballottaggio, perdendo, ma portando a casa un consenso inimmaginabile fino a pochi anni fa. E, per non nascondersi dietro un dito, il prossimo passo si chiama Italia, con il rischio concreto di un pieno di voti per la destra estrema, ovvero la Lega Nord di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia.
Non basta vietare la nuova marcia su Roma. L’intolleranza razzista che prende di mira soprattutto i migranti, salvo riprendere appena possibile l’antico leit-motiv dell’antisemitismo, mai sopito, è il cavallo di Troia per l’ingresso nelle stanze del potere dei neofascisti. E attenzione, è un viaggio di sola andata, perché riconquistare poi la democrazia non sarà un pranzo di gala.
Non è più possibile chiudere gli occhi di fronte all’immagine violata di Anna Frank. Ritoccata per usare la sua simbologia come insulto, segno del peggior razzismo immaginabile. Lo stadio dove alcuni tifosi – due, dieci, cento, il numero poco importa – hanno attaccato questa immagine andrebbe chiuso, le partite sospese, gli abbonati rimborsati. Serve un segnale forte, chiaro, netto.

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